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1968 - Un Ascianese davvero speciale Asciano

1968 - Un Ascianese davvero speciale

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Ho sentito spesso parlare di Otello Zampi, ma non c'è stata mai occasione per approfondire la sua storia personale, prima d'ora. 

Oggi, grazie alla nipote Vally, figlia del fratello Aldo, è possibile riassumere sinteticamente la sua storia personale.

Lo spunto è arrivato da questa foto che lo ritrae mentre accompagna la nipote Vally all'altare, il giorno delle sue nozze con Giancarlo Cantini.

Otello, quel giorno, svolgeva le veci del fratello Aldo, prematuramente scomparso lasciando due bimbe piccole e la giovane moglie che amava.

Otello, nato ad Asciano da  Attilio Zampi e Rosa Bacconi, divenne giovanissimo un novizio presso la vicina Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. La sua scelta fu dettata da una forte e precoce adesione alla fede cristiana, fede che lo ha accompagnato per tutta la vita.

Pur apprendendo rapidamente la capacità di dedicarsi allo studio e di saper lottare tenacemente per ciò in cui credeva, si accorse presto che la vita monastica non gli si confaceva completamente. Perciò, abbandonati gli studi a Monte Oliveto, si adattò a fare il camionista e l'autista di autonoleggio insieme al fratello.

La voglia, però, di studiare e conoscere sempre cose nuove, non l'abbandonò. Infatti, in contemporanea con l'attività lavorativa, portò avanti gli studi per diventare maestro, intraprendendo la carriera di insegnante elementare.

Come testimonia una foto recentemente pubblicata, nel 1949 lo troviamo come maestro alla Scuola Elementare di Bollano a gestire una delle due pluriclasse rurali.

Non contento dell'ambizioso traguardo raggiunto e nonostante avesse messo su famiglia, decise di iscriversi alla facoltà di medicina all'università di Siena, dedicando allo studio tutto il suo tempo libero.

Laureatosi in Medicina alla metà degli anni cinquanta e dopo aver conseguito la specializzazione, Otello ha esercitato con successo, per tutto il resto della sua esistenza, la professione di medico di base.

Insomma,un grande uomo che si è fatto da sè, partendo da condizioni iniziali piuttosto difficili e vivendo con modesta dignità la sua professione dedicata interamente alla cura dei propri pazienti, secondo i dettami religiosi in cui ha sempre creduto.

Per la sua intelligenza e caparbietà, ma soprattutto per la sua coerenza con sè stesso e le sue idee, credo proprio che Otello Zampi debba essere ricordato a lungo, come uno dei nostri più illustri e brillanti concittadini del Novecento.