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1940, Lunedì 10 Giugno - L'Italia entra in guerra a finco della Germania Asciano

1940, Lunedì 10 Giugno - L'Italia entra in guerra a finco della Germania

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INFORMAZIONI DESCRITTIVE

Data storica in cui il Duce, tramite messaggio radiofonico trasmesso nelle principali piazze d'italia, proclamava l'entrata in guerra a fianco dei Tedeschi.



Fra la folla che riempiva Piazza Garibaldi, partendo dal basso a sinistra e procedendo in senso anti orario, si riconoscono:



- Clorinda Landi col fazzoletto in testa - Riccardo Turillazzi, bambino con gli occhiali - ? Vanni, mamma di Ilde - Nello Giovannoni - Pietro Provvedi - Enzo Grisostomi, detto Vezio - Bruno Giustarini - Plinio Fani - Nello Barbi - Eugenio Torpigliani, detto Fringuelo - Silvio Tinagli - Gabriellino Gabriele - Tecla Francini - Andreina Landi, moglie di Pietro Provvedi - ? Seri, babbo del Bersagliere - Lida Palazzi - Alfredo Paliotti, detto Dedo di professione calzolaio - Duilio Giovannoni - Mimmo Cavalli - Mario Tilli - Giordano Bertini - Romano Dotti - La mamma di Lina Brogi - Gusmano Canapini - Velia Sani con in braccio la figlia Enrica Fratagnoli - Ermanno Gabriele - Giuseppe Giannettoni - Guido Sprugnoli, telegrafista - Emilio Bacconi - Alvaro Zinelli - Giulia Mazzi - Ilde Vanni - ? Foggetti - Sandro Landi, detto il dottor purgone - Decio Landi - ? Ballerini, il bottaio - ? Zampi, mamma di Gigione e Giovanni Fagnani - Maria Braconi, detta di meline - ? Fedelini - Dario Roncucci - Dina Barbi, moglie di Dario Roncucci - Giovanni Palazzi - Attilio Zampi, detto Tattaia - Sabino Carameli, Proposto di Sant'Agata - Luigi Scarpini - Bruno Torpigliani, allora sacerdote a Montecontieri - Gennaro Fagnani, detto Bazzino - Gabriella Vinci, la maestra mamma di Domizio Latini - Marino Tommasi - Paolo Casini - Luigi Francini - Vincenzo Stella, medico condotto - Alfredo Paci, tecnico comunale - Ada Fabbri - La moglie dell'ing. Cavalli, tecnico comunale - Ernesto Lorenzoni - Emilio Guerrini - Giovanni Falchi - Rando Laschi - Alessandro Zampi, detto Salluella - Amedeo Landi - Giuseppe Bindi, in divisa - Sara Fabbrini, moglie di Dino Soldini - Giovanni Francini Naldi, farmacista - Franca Cartoni, moglie di Giovanni Falchi - Rodolfo Polloni - ? Tanganelli figlio di Gino - Enrico Landi, in divisa - Ing. Cavalli, tecnico comunale - ? Banti, federale fascista, in divisa - Alfredo Biagini - Neno - Baldo Laschi - Adolfo Capitani - Giovanni Torpigliani - Corrado Francini - Ada Tommasi.



Il ricordo di quel giorno, raccontato da Aldo Leonini:



ll 10 GIUGNO 1940, dopo un intervento chirurgico per ernia inguinale, mio padre Angiolino aveva da pochissimi giorni ripreso il lavoro, tra le svariate e incombenti faccende poderali. In altri momenti avrebbe certamente prolungato il riposo, ma ora quasi tutto ricadeva su di lui. Io non avevo ancora 14 anni, però, per il bisogno, benché in tenera età, nel limite delle mie possibilità, dovevo partecipare a lavori anche troppo pesanti per un ragazzo. Mio fratello Ivo era da pochi mesi militare a Udine e con Giuseppe Ciapi faceva già parte della Banda Presidiaria dell’XI Corpo d’Armata; quella Banda dove qualche tempo dopo giunsero altri ascianesi ovvero: Mario Leonini detto il Leo, Elfo Pellegrini , Gabbriello Valori e Bazzino. Purtroppo nessuno di loro è più tra noi. Dunque quel 10 Giugno 1940, di pomeriggio verso le 18, eravamo nel “Campo dei Presoni” tra Pozzolino, la ferrovia e Bellerino, per essere più esatti a neppure 100 metri da dove adesso sorge “La Tranquilla”, a caricare il fieno. Con me e mio padre c’era la ragazza che avevamo assunto in aiuto, certa Bice Lorenzoni la cui famiglia abitava alla Violante (alle falde del Lecceto lungo la via Lauretana) e c’era mia zia Gesuina moglie di zio Brandisio Delsecco. Mentre eravamo assorti in detto lavoro, favorevole un po’ di venticello, cominciammo a sentire un forte e continuo vociare, non comprensibile causa la distanza, con frequenti e ben distinti battimani. Tutto ciò proveniva dal paese da noi distante 600-700 metri o poco più. Cosa stava accadendo? Sapemmo più tardi che lo strano rumoreggiare era stato prodotto dalla moltitudine di persone presenti ad ascoltare, e ad applaudire, il discorso del Duce che annunciava l’entrata in guerra contro certe potenze ritenute nemiche. Fu proprio allora che mi tornarono in mente le parole, (e fu ancora più chiaro il loro significato) che mi aveva detto mia madre, quando io le avevo chiesto il motivo del passaggio di certi treni straordinari con centinaia di silenziosi bersaglieri, diretti verso destinazione per noi in quel momento sconosciuta. Sì, mi tornarono in mente le parole di mia madre Argentina: “Aldo tu sei giovane, ‘un ti devi preoccupa’- Ci so’ nuvole oscure e minacciose all’orizzonte, ma tu pensa a studia’ il flauto e se riuscirai a perfezionarti un po’ potrai, un giorno, spera’ di segui’ l’esempio di tuo fratello”. Ora, quelle nuvole “oscure e minacciose” stavano scatenando una terribile tempesta le cui conseguenze sono a tutti ben note. Ecco il motivo per cui dopo tanti decenni la data del 10 Giugno 1940, è sempre presente in me, e mi auguro che simili avvenimenti non accadano mai più a turbare la vita di ognuno di noi e a produrre ferite inguaribili nel cuore di milioni di famiglie. Nel mettere fine a questo mio scritto (realistico in ogni parola) e conseguenti riflessioni, penso e sono convinto che non vi sia persona mia coetanea che non ricordi, ovviamente non con piacere, quel tristissimo pomeriggio.



Siena 10 Giugno 2020