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San Vito in Versuris Asciano

CHURCHES AND MONASTERIES

San Vito in Versuris

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San Vito in Versuris


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Nel VII secolo, sotto il dominio longobardo fu deciso di procedere alla bonifica delle colline argillose ad Est di Siena, abbandonate con la decadenza dell’Impero Romano. Queste terre erano comprese tra due delle principali direttrici viarie che partendo da Siena puntavano verso est: la via Scialenga coincidente nella prima parte con il tracciato dell'attuale raccordo Siena-Bettolle e che, attraverso Monte San Savino, portava ad Arezzo e la via Lauretana che passando da Asciano portava alla bassa Val di Chiana.

Il Primo passo della bonifica fu la costruzione della strada che attualmene congiunge Torre a Castello ad Asciano, unendo la via Scialenga alla Lauretana. Il secondo passo fu la costruzione, a metà del percorso, di una chiesa di stile romanico: San Vito “in versuris”. Dove “versuris” sta appunto ad indicare le terre che “stanno per essere rovesciate”, ovvero bonificate. L’antichità della chiesa è attestata dalle carte del secolare contrasto che, per tutto il medioevo, oppose le curie di Siena ed Arezzo per il dominio su una serie di pievi di confine. Da una pergamena del 714 la chiesa di San Vito è definita “antichissima”, nonché custode dell’unico fonte battesimale esistente nel comprensorio oltre a quello della chiesa di Vescona dove venne battezzato il Beccafumi, grande pittore senese del quattrocento.

Ma dove fu costruita San Vito, sede probabile di un precedente luogo sacro , non si prestava ad ospitare un presidio militare a controllo del territorio perché non dominava le due valli dell'Ombrone e del Camerone, all’epoca principali vie di transito per eserciti e armati. Adatto allo scopo, fu invece considerato il vicino colle su cui successivamente sorse Monte Sante Marie e dove fu costruita una torre di guardia delle cui fondamenta restano ormai solo tracce.

La Pieve di San Vito è stata per molti secoli la più importante del territorio che separa Asciano da Siena e Castelnuovo Berardenga ed aveva il controllo di numerose chiese suffragene. Fino alla metà del secolo scorso è rimasta attiva e presidiata da un parroco che gestiva anche la chiesetta, di epoca molto posteriore, costruita all'interno di Monte Sante Marie. Fra questo piccolo borgo e la pieve esiste tuttora il vecchio cimitero della comunità che, contrariamente ad altri cimiteri di campagna, si è ben conservato e risulta ancora frequentato.

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